ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI -Trattamento
È fondamentale l’esclusione dalla dieta dell’alimento responsabile dei sintomi; gli effetti negativi sullo stato psicologico e su quello nutrizionale, per l’insorgenza di carenze, sono tanto più importanti quanto maggiore è il numero degli alimenti coinvolti o la loro importanza (latte, farina, uova). Il piano dietetico dovrà tener conto delle eventuali sensibilizzazioni crociate ad altri alimenti e, nel limite del possibile, garantire il rispetto dei fabbisogni nutrizionali giornalieri.
La durata delle diete di esclusione è variabile: per alcuni cibi come il latte è possibile la reintroduzione dopo 12-24 mesi per la comparsa di “tolleranza” all’alimento; per altri la dieta deve essere permanente perché, dopo anni di esclusione, ai primi tentativi di reintroduzione segue la ricomparsa della sintomatologia. Arachidi, crostacei, pesci e frutta secca sono gli alimenti che provocano allergie più durature. In caso di anafilassi, che in generale è sintomatica, si usano adrenalina, corticosteroidi e antistaminici; la terapia deve essere adattata al tipo e alla gravità della sintomatologia presente. Contrariamente alle allergie respiratorie non risulta utile l’immunoterapia desensibilizzante specifica per allergeni alimentari.
Intolleranze alimentari Si tratta di reazioni avverse agli alimenti non legate a problemi immunitari, ma ad almeno tre diversi meccanismi: enzimatici, farmacologici, indefiniti. Le più comuni intolleranze enzimatiche sono quella al lattosio (per deficit di lattasi), il favismo e la fenilchetonuria (una malattia metabolica ereditaria). Le intolleranze farmacologiche si manifestano in individui con reattività abnorme ad alcune amine vasoattivecome l’istamina, la tiramina e le metilxantine presenti negli alimenti. I disturbi sono generalmente nausea, vomito, cefalea, orticaria, vampate di calore, tachicardia, variazioni della pressione arteriosa. Alcuni alimenti, come i cibi e le bevande fermentate, e alcuni pesci, hanno quantità elevate di istamina, mentre altri, come l’albume d’uovo, le fragole, i pomodori, la frutta secca e i legumi, sono liberatori di istamina; la tiramina è presente negli alimenti fermentati, mentre le metilxantine sono presenti soprattutto nelle bevande nervine, (come il caffè e il tè), e nel cioccolato. La terapia consiste nell’esclusione e/o nella riduzione del consumo degli alimenti che contengono o liberano le amine vasoattive. Le intolleranze cosiddette a meccanismo non definito si manifestano in presenza di alcuni additivi (sostanze aggiunte agli alimenti intenzionalmente a scopo conservante o per migliorarne le qualità organolettiche) o di contaminanti industriali (sostanze estranee agli alimenti e accidentalmente pervenute). Gli additivi che entrano più spesso in causa sono la tartrazina, un colorante giallo (alimenti, farmaci e cosmetici), il benzoato di sodio (bibite, gelatine, dolci e conserve) e i solfiti (molti alimenti, vini e birra). I sintomi sono generalmente gastrointestinali, cutanei e respiratori. Il nichel, presente in molti oggetti (bigiotteria, bracciali e casse di orologio, chiavi, monete, cerniere di abiti, pentole, coloranti per vetro e così via), può causare dermatiti; nei soggetti colpiti la limitazione della quantità di nichel ingerito con gli alimenti può aiutare a ridurre la frequenza e la comparsa dell’eczema e a diminuirne l’intensità. Se la sintomatologia migliora, dopo uno o due mesi di dieta a basso contenuto di nichel si possono reintrodurre i cibi contenenti questo elemento e verificare se si è ripristinato uno stato di tolleranza. Il glutammato monosodico presente come esaltatore del sapore soprattutto nei cibi cinesi e asiatici è causa, in alcuni individui, della cosiddetta sindrome da ristorante cinese caratterizzata da cefalea, vertigini, sudorazione, dolori addominali e oppressione toracica. La terapia consiste nell’esclusione degli alimenti contenenti le sostanze sospette; è consigliabile preferire cibi freschi e non trattati ed è fondamentale visionare le etichette degli ingredienti. In alcuni casi si procede ai test di provocazione. [L.R.]
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