Assorbimetria a doppio fotone
Tecnica che consente di calcolare la densità dei tessuti attraversati da due raggi X di energia diversa.
Con le tecniche radiografiche tradizionali non è possibile valutare con precisione il ritorno alle ossa e ai tessuti molli dell’assorbimento dei raggi X.
Poiché nell’assorbimetria a doppio fotone i due raggi sono fermati uno dai tessuti molli, l’altro da quelli calcificati come le ossa, un particolare software di calcolo, con una riproducibilità dell’1% sullo stesso individuo e sullo stesso apparecchio, è in grado di misurare il contenuto minerale osseo della zona esplorata.
Indicazioni
Grazie all’assorbimetria a doppio fotone è possibile misurare il contenuto minerale osseo (densità ossea), in alcune affezioni a carico dello scheletro, e inoltre valutare gli effetti dei trattamenti. Questa tecnica è anche la più diffusa per la valutazione dell’osteoporosi.
Procedura
Il paziente viene disteso su un apposito tavolo. La fonte dei raggi e il relativo detector scansionano il rachide, l’anca, il polso o l’intero scheletro. L’effettiva densità ossea può essere falsata da fattori quali calcificazione dei vasi, osteofiti, mezzo di contrasto, protesi metalliche ecc.
Vantaggi e inconvenienti
L’assorbimetria è una tecnica non aggressiva che presenta un rischio di irradiazione trascurabile.
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