Aprassia
Incapacità di eseguire un gesto concreto (manipolazione di oggetti) o simbolico (segno della croce) nonostante l’integrità degli apparati motori e sensoriali, e in assenza di qualsiasi disturbo della comprensione.
L’aprassia è dovuta a lesioni della corteccia cerebrale, di origine traumatica, infettiva, vascolare, tumorale o degenerativa.
Tipi di aprassia
Si distinguono diverse forme di aprassia, ciascuna legata alla lesione di una parte del cervello ben precisa: aprassia ideomotoria (dovuta a lesioni del lobo parietale dell’emisfero dominante), aprassia ideativa o costruttiva (lesioni della corteccia parieto-temporo-occipitale dell’emisfero dominante o di quello minore) ecc. L’agrafia (incapacità di scrivere) e l’afasia di espressione (disturbo del linguaggio) sono talvolta considerate forme particolari di aprassia.
Aprassia ideomotoria Incapacità di eseguire un gesto in seguito a comando verbale, pur non esistendo alcun tipo di problema relativo all’attività spontanea e ai riflessi. Il paziente non riesce a farsi il segno della croce quando glielo si chiede, mentre compie normalmente questo gesto entrando in una chiesa. L’aprassia ideomotoria è spesso associata ad afasia.
Aprassia ideativa Disturbo della coordinazione dei movimenti nell’utilizzo di un oggetto (infilarsi un indumento, accendere una candela). I gesti sono continuamente interrotti e confusi. Il paziente fatica a seguire un piano di azione prestabilito. L’aprassia ideativa è frequente nell’afasia di Wernicke e nell’emianopsia laterale omonima (perdita unilaterale del campo visivo di destra o di sinistra).
Aprassia costruttiva Si manifesta con la difficoltà a precisare le relazioni spaziali di oggetti o di parti di oggetti, per esempio nella riproduzione grafica di figure semplici o complesse, anche quando queste sono ben note al paziente. Se è colpito l’emisfero dominante, tale forma di aprassia è spesso associata a un’afasia di Wernicke.
Aprassia dinamica Incapacità di realizzare su richiesta una sequenza di movimenti rapidi secondo una sequenza predefinita. Per esempio, il paziente non è in grado di mostrare successivamente e con rapidità il pugno, il palmo e il taglio della mano su un tavolo.
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