La risposta

Altro Starbene Risponde x

La prima cosa da tenere in mente è che l’unico modo per evitare in modo (quasi) certo una gravidanza indesiderata è l’uso corretto di un contraccettivo: in questo senso la scelta obbligata per chi deve necessariamente controllare la fecondazione, non vuole rinunciare all’attività sessuale e non vuole o non può utilizzare la “pillola” è il preservativo.Il coito interrotto non va infatti considerato un metodo anticoncezionale sicuro: nella storia delle gravidanze indesiderate, questo metodo risulta almeno altrettanto inefficace quanto la valutazione “a occhio” dei giorni fertili. È molto difficile stabilire esattamente il periodo fertile di una donna, a meno che non si sappia con certezza (per esempio grazie a un’ecografia) quando è avvenuta l’ovulazione; tutti gli altri elementi che possono aiutare a capire se ci si trova in periodo fecondo sono estremamente variabili. Qualunque stress, infatti, da un intervento chirurgico a un esame, e perfino l’intenso piacere di un nuovo rapporto, può influire sull’ovulazione e quindi sulla comparsa del flusso mestruale successivo.Detto questo, si sa che la seconda parte del ciclo è relativamente più sicura (ammesso che una donna abbia una notevole consapevolezza di quando ovula): se un rapporto sessuale avviene a metà del ciclo, il rischio di una gravidanza aumenta. Sensazioni come il dolore o il gonfiore dell’addome e la tensione alle mammelle potrebbero segnalare che il flusso mestruale è in arrivo, ma possono anche indicare l’inizio di una gravidanza!