La risposta

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Gentile lettore, in realta’ e’ piu’ una questione di tipo commerciale, perche’ se le fibre vengono aggiunte dall’esterno , non funzionano come quando sono ”native” del cereale.Generalmente la pasta integrale e’ costituita da farina di grano lavorata a cui aggiungono la crusca, e in questo modo gli effetti della crusca non funzionano.Se vuole mangiare integrale, deve scegliere cereali ” integri” cioe’ trattati poco, non sbiancati insomma.Sono migliori in questo senso, e certamente si avvicinano al concetto di integrale come ”integro” il riso integrale( non sbiancato”, l’orzo, il miglio, la quinoa, il riso nero o rosso, la segale in chicchi. Questi cereali si cucinano nello stesso modo del riso, attenti pero’ alla cottura, che e’ differente per ciascuna tipologia.Le farine poi , derivate da questi cereali, sono migliori della classica farina ”bianca,, un esempio la farina di kamuth, avena, miglio, riso, grano saraceno, che puo’ trovare nei supermercati biologici tipo ”Naturasi’, oppure nelle parafarmacie o nelle erboristerie ben fornite.Quindi in definitiva, bisogna riconsiderare il significato di ”integrale” , perche’ la fibra svolge la sua funzione di ridurre l’assorbimento dei carboidrati, dei grassi solo se e’ veramente ”integra” e non aggiunta a posteriori ad una farina che sia gia’ stata molto lavorat !a prestodott.ssa Lucia Premda Costucci