Mia moglie è andata dal medico, il quale le ha diagnosticato una ragade anale che le causa un forte…
Mia moglie è andata dal medico, il quale le ha diagnosticato una ragade anale che le causa un forte dolore. Ha detto che questa lesione è lenta a guarire da sola ma ha escluso in prima istanza un intervento chirurgico. È giusto?La risposta
Sì, è giusto. In effetti la prima cosa da fare è ottenere l’emissione di feci morbide, ossia né troppo secche e dure né acquose, al fine di non irritare ulteriormente il muscolo dell’ano. Questo risultato è fondamentale per la cura e si ottiene bevendo molta acqua (almeno un paio di litri al giorno), mangiando molta frutta e verdura e aggiungendo (è quasi sempre necessario) un integratore di fibra come quelli a base di psillio o altro. Utili i “bidet” prolungati con acqua tiepida. Molto utili anche i dilatatori anali meccanici, ossia tubicini in plastica rigida di calibro crescente che vengono applicati nel retto (meglio se con l’ausilio di una pomata o gel anestetico e lubrificante): la dilatazione anale che si ottiene determina un rilassamento forzato dello sfintere involontario e favorisce la guarigione spontanea della ragade. In genere solo dopo che tutti questi provvedimenti abbiano fallito lo scopo, si può pensare a un intervento chirurgico.
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